Ho imparato a filare da sola a suon di ricerche sul web (dove il materiale a riguardo, in italiano, era davvero pochissimo), dopo tantissime prove e altrettanti errori. So quanto possa essere faticoso cercare di dare un senso a tutte le informazioni che si trovano ed è per questo che ti vorrei parlare di 5 cose che avrei voluto sapere io prima di iniziare a filare.
Spero che possano esserti d’aiuto per rendere la tua esperienza con la filatura semplice e divertente fin dall’inizio.
Strumenti, fibre, variabili, passaggi da considerare e risultato finale
Questi sono i 5 punti sui quali vorrei soffermarmi e che sono, in parte, la chiave per cercare di comprendere al meglio quello che puoi aspettarti dalla filatura manuale. Sono quelle cose che mi sarebbe piaciuto trovare e che avrei voluto sapere per iniziare la mia esplorazione della filatura manuale più preparata e consapevole.
Ma andiamo per ordine.
STRUMENTI - meglio pochi, ma buoni
Sono partita con un fuso che mi sono costruita da sola e, all’inizio non ho sentito la necessità di avere altro.
Perché alla fine, quello che ti serve davvero per filare, è solo un fuso e un po’ di lana. A dirla tutta, se ancora non sei convinta che la filatura faccia proprio al caso tuo, potresti anche provare a filare con un bastoncino, arrotolando le fibre su se stesse con le dita.
Questo ti potrebbe essere utile per capire il principio che sta alla base della filatura e applicarlo poi, allo stesso modo, quando inizierai a usare il fuso.
FIBRE - la preparazione è tutto
Ho iniziato a filare la lana cardata di pecora di montagna (Bergschaf) e non è stata proprio una grande idea. Questo tipo di fibra è molto corta e la sua preparazione non prevede che le fibre siano perfettamente allineate in senso verticale.
Potresti avere spesso la sensazione di tirare troppo e il timore che le fibre si stacchino subito tra di loro. Questo non facilita di certo il momento di relax che ti stavi pregustando.
Se riesci a trovarle, inizia con fibre piuttosto lunghe e pettinate.
Non metterti fretta, avrai tutto il tempo di provare a filare anche le fibre corte, lisce e preparate in diversi modi. E se prepari da sola le fibre da filare, datti tutto il tempo per farlo; con una buona preparazione hai già fatto una gran parte del lavoro e sarà tutto molto più scorrevole.
VARIABILI - la più grande variabile sei tu
Una cosa a cui forse non faresti caso, o alla quale non ti verrebbe da pensare subito, sono le variabili. Sono queste che ti porteranno ad ottenere un certo risultato finale.
- torsione delle fibre
- strumento utilizzato
- le fibre stesse (corte, lunghe, pettinate, cardate)
- il metodo di tiraggio delle fibre
Ma la più grande variabile sei tu, con la tua manualità, il tuo carattere, la tua sensibilità, le tue emozioni e il tuo stato d’animo quando ti metti a filare. Sei una persona unica e questa tua unicità la porti anche nei tuoi filati.
Per questo motivo, pur dando a due persone la stessa “ricetta” di filato, con le stesse fibre di partenza e tutte le indicazioni e parametri di riferimento da seguire, puoi stare sicura che usciranno due filati magari simili tra loro, ma non uguali.
PASSAGGI - fondamentali e non
Finito di filare il mio primo filato singolo ho provato subito a lavorarlo a maglia ed è uscito un disastro: era tutto storto.
Ci sono alcuni passaggi, che alle volte in apparenza potrebbero sembrarti anche insignificanti, ma è bene non saltarli.
Se la misurazione e la campionatura del filato sono di sicuro molto utili ma non proprio così necessari, il bagno di rilassamento delle fibre è uno dei passaggi fondamentali.
E’ un po’ come se saltassi il bagno alla fine di un progetto a maglia, il risultato non sarebbe lo stesso, vero?
RISULTATO FINALE - a piccoli passi
Nonostante tu abbia una grande manualità, all’inizio potresti fare comunque un pò di fatica a imparare qualcosa di nuovo. Con questo non voglio spaventarti o dire che non ne sarai capace, ma vorrei solo predisporti all’idea di accettare che i tuoi primi filati possano risultare diversi e imperfetti rispetto a come li hai pensati.
Se parti da subito con indulgenza verso te stessa, l’accettazione, ti aiuterà a mettere da parte la tua idea di perfezione e l’ansia da prestazione.
Non misurare mai la tua capacità nel realizzare un filato, dallo spessore che riuscirai ad ottenere. Un filato molto fino (ma alla fine non bilanciato) non farà di te una brava filatrice.
Concentrati piuttosto ad imparare da subito bene le basi, a fare prove e a darti, man mano che progredisci, dei piccoli obiettivi sempre più sfidanti in modo da poterti mettere alla prova su delle parti della filatura che non ti sono ancora molto chiare o con le quali fai fatica ad entrare in sintonia.
Se dopo aver letto questo articolo hai ancora qualche dubbio e non sei sicura che la filatura manuale faccia al caso tuo, puoi partire a scoprirla piano piano con Vis à Fil, il mini-percorso gratuito che ho creato per te.